Venerdì scorso un compagno anarchico del Campetto occupato a Giulianova è stato perquisito da agenti dalla Digos, che non trovandolo in casa all’alba, l’hanno fermato per strada mentre andava al lavoro. Gli hanno sequestrato il telefono subito e in mezzo alla strada gli agenti hanno eseguito una prima perquisizione, che poi è stata estesa alla sua abitazione e alla sua autovettura. Oltre il cellulare, sono stati sequestrati indumenti e oggettistica varia. Il compagno poi è stato portato in Questura dove è stato fotosegnalato, gli sono state prese le impronte digitali e gli è stato dato un foglio di via dal Comune di Teramo, della durata di due anni. Nel primo pomeriggio è stato rilasciato.
La perquisizione prende piede, a detta delle carte, da un danneggiamento che sarebbe avvenuto circa un mese fa a un punto Enel a Teramo, a cui sarebbe stata incollata la serratura e lasciato il biglietto ABBASSATE I PREZZI, NON PAGHIAMO.
Non è la prima volta che gli occupanti del Campetto subiscono queste intimidazioni, e misure repressive, l’ultima, in ordine di tempo è stata tre settimane fa, quando lo spazio sociale ospitava la presentazione del libro “Prostitute in rivolta”, a cura del collettivo Ombre Rosse e poi uno spettacolo a cura del Collettivo Malelingue. Allora l’intero quadrante intorno allo spazio fu accerchiato da forze dell’ordine, digos, polizia, carabinieri, vigili urbani, finanza con unità cinofile, investendo migliaia di soldi pubblici in un’operazione repressiva e intimidatoria, mentre per le cose essenziali i soldi non ci sono.
Guerra, carovita, carobollette, disoccupazione, precarietà, queste sì invece ci sono, e chiunque sia stato a incollare quella serratura e a lasciare quel biglietto ha fatto bene.
Solidarietà senza se e senza ma al compagno perseguitato, se toccano uno toccano tutti!
FORZA GIGI, LA LOTTA CONTINUA!