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La perquisizione prende piede, a detta delle carte, da un danneggiamento che sarebbe avvenuto circa un mese fa a un punto Enel a Teramo, a cui sarebbe stata incollata la serratura e lasciato il biglietto ABBASSATE I PREZZI, NON PAGHIAMO.
Non è la prima volta che gli occupanti del Campetto subiscono queste intimidazioni, e misure repressive, l’ultima, in ordine di tempo è stata tre settimane fa, quando lo spazio sociale ospitava la presentazione del libro “Prostitute in rivolta”, a cura del collettivo Ombre Rosse e poi uno spettacolo a cura del Collettivo Malelingue. Allora l’intero quadrante intorno allo spazio fu accerchiato da forze dell’ordine, digos, polizia, carabinieri, vigili urbani, finanza con unità cinofile, investendo migliaia di soldi pubblici in un’operazione repressiva e intimidatoria, mentre per le cose essenziali i soldi non ci sono.
Guerra, carovita, carobollette, disoccupazione, precarietà, queste sì invece ci sono, e chiunque sia stato a incollare quella serratura e a lasciare quel biglietto ha fatto bene.
Solidarietà senza se e senza ma al compagno perseguitato, se toccano uno toccano tutti!
FORZA GIGI, LA LOTTA CONTINUA!