41bis=tortura! Solidarietà proletaria contro la repressione!
Mercoledì 18 maggio si terrà udienza al tribunale de L’Aquila, con giudizio immediato, nei confronti di 31 compagni/e condannati con decreto penale a 1.200 euro di ammenda ciascuno/a, per una delle manifestazioni contro il regime penitenziario art.41bis.
Quella manifestazione, novembre 2017, era particolare poiché si svolse anche al tribunale in solidarietà a Nadia Lioce, prigioniera a L’Aquila appunto, a processo per i suoi atti di protesta contro tale regime. Atti di protesta in condizioni di tale deprivazione e restrizioni per cui si riducevano a battiture sulle sbarre della cella niente meno che con una bottiglia di plastica. Tant’è.. la si è imputata di “danni alla struttura carceraria”!
Qui di danni ci sono quelli, pesanti, inferti alle persone detenute in simili condizioni. Quel poco di cui si dispone è rigorosamente controllato e centellinato. Tre libri al massimo e, come i giornali, acquistati solo tramite l’amministrazione carceraria, censura stretta su corrispondenza e scrittura, divieto di cucina per sé, socialità ridottissima (quando non isolamento) nelle due ore quotidiane in cortile, un solo colloquio mensile, e ancora restrizioni.. Il tutto non può che definirsi un regime di tortura, istillata a gocce, per così dire, continua, sistematica. Un trattamento giuridicamente motivato con l’esigenza di “recidere i legami con l’organizzazione di appartenenza all’esterno”, ma ben si vede che queste misure sono semplicemente vessatorie e che puntano all’annientamento della persona, del/la militante rivoluzionario/a. Caso evidente con Nadia Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma, militanti delle BR-PCC, che rivendicano la propria identità e difendono la causa rivoluzionaria per cui si ritrovano in carcere. E proprio in questi giorni, sempre in base a questi criteri di repressione politica, Alfredo Cospito, anarchico detenuto già da dieci anni, viene trasferito in sezione 41bis a Terni.
La finalità dello Stato è di chiaro stampo terroristico, ricattatorio, e rivolto a tutto il movimento di classe, a tutte le realtà sociali in sofferenza, che si ribellano, che lottano. Un’escalation repressiva diventata in questi anni permanente stato d’emergenza, ora anche bellicista, All’apice, appunto, il carcere e i regimi speciali. Il tutto garantendo impunità ai propri sgherri nell’esercizio di queste violenze. Perciò è nell’interesse di tutto il movimento di classe solidarizzare e unirsi contro la repressione, contro le sue forme più feroci!
Dunque mercoledì 18 vogliamo che sia un momento di processo politico. Invitiamo a partecipare alla conferenza stampa che si terrà al Bistrò L’altra Elodia, di fronte al Tribunale dell’Aquila, alle ore 10. E poi all’udienza.
Soccorso Rosso Internazionale