Venerdì 7 gennaio, il personale della gendarmeria è entrato nel modulo 2 del carcere di Rancagua, alla ricerca di telefoni cellulari e con il chiaro intento di molestare i detenuti, a causa di una loro recente protesta contro le continue violenze a cui sono sottoposti da parte del personale carcerario. Sono entrati nella cella di uno dei detenuti ed hanno tentato di immobilizzarlo. Vista la sua resistenza hanno chiamato rinforzi.
Il compagno è stato picchiato violentemente da più di 15 guardie, portato in una delle celle di isolamento dove hanno continuato a torturarlo, cospargendogli il viso di spray al peperoncino e picchiandolo finchè non ha perso i sensi. Il giorno seguente è stato portato nell’ospedale della prigione, vista la gravità delle ferite riportate ed è stato poi ricoverato d’urgenza nell’ospedale di Rancagua. Le sue condizioni di salute sono ancora sconosciute.
La tortura nelle prigioni dello Stato cileno è una realtà innegabile.
Chiediamo la fine delle molestie, dei pestaggi e delle punizioni da parte della gendarmeria!
Fonte: infernourbano