Tre rapper francesi sono stati convocati dalla Brigade de répression de la délinquance contre la personne (BRDP) per i loro versi contenuti nel videoclip corale “13’12 contre les violences policières”, pubblicato il 13/12 (in riferimento all’acronimo ACAB, All Cops Are Bastards) dell’anno scorso.
Sono stati interrogati dai funzionari della BRDP a seguito delle denunce presentate dal ministro degli Interni, Gérald Darmanin, e dalla Police Nationale.
Gli artisti, che hanno partecipato al videoclip e che sostengono il progetto lanciato dal collettivo A.C.A.B (Association Contre les Agressions des Bleus), denunciano un attacco intimidatorio nei confronti della loro libertà d’espressione ed artistica, dei loro testi e delle loro canzoni impegnate politicamente ed impregnate dell’odio di classe di chi subisce, giorno dopo giorno nei quartieri popolari, le violenze sistematiche e razziste della polizia.
Il rap come forma di denuncia militante, di rivendicazione di giustizia sociale, di contro-cultura popolare: nulla di più autentico e genuino per chi fa della propria arte un’arma di lotta contro gli abusi e le violenze della polizia.
Dalle grandi rivolte nelle banlieues francesi del 2005 ad oggi, questo movimento artistico-politico non ha smesso di crescere e diffondersi, anche grazie all’uso dei social network, soprattutto tra i giovani, il cui futuro è ipotecato in base al colore della pelle o al quartiere di residenza.
Almeno quando quella speranza di riscatto non viene soffocata sotto il peso dei gendarmi in una camionetta, spezzata da una “clé d’étranglement” (tecnica di immobilizzazione pericolosa e risultata spesso letale) o spenta da un proiettile sparato ad altezza uomo.
Il videoclip si apre con le parole di Ramata Dieng, la sorella di Lamine Dieng ucciso dalla polizia nel 2007, la quale ci ricorda che dal 1977 al 2019 la polizia ha ucciso 676 persone: “Dietro a queste cifre, c’è la realtà delle vite strappate, delle famiglie distrutte, di una sete di giustizia che è difficile da placare, perché nella stragrande maggioranza dei casi, gli assassini non si sentiranno responsabili, ma continueranno ad agire in tutta impunità”.
“Servire e proteggere? NO! Punire ed opprimere, colpire le classi popolari e le persone razzializzate, questa è in realtà l’essenza del mestiere di poliziotto. Mantenere, costi quel che costi, l’ordine sociale razzista e borghese, non ci sono dubbi: la polizia è fatta per questo”, continua Ramata Dieng.
Grazie alla vendita del CD, il collettivo A.C.A.B. ha potuto raccogliere quasi 10mila euro, una somma che sarà donata interamente alle vittime e alle famiglie delle vittime della violenza della polizia, che da anni lottano per quella “verità e giustizia” che i tribunali più volte hanno negato e contro un sistema fatto di impunità e razzismo sistemico delle forze dell’ordine e degli apparati di Stato.
In calce, pubblichiamo il comunicato stampa degli artisti che hanno collaborato al videoclip “13’12 contre les violences policières”, scritto a seguito delle convocazioni e delle denunce ricevute.
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Di fronte agli innumerevoli episodi di violenza della polizia e in solidarietà con le vittime e le famiglie delle vittime delle violenze della polizia, 33 rapper hanno alzato la voce per denunciarli in un pezzo che unisce rabbia e grida di allarme sotto forma di un videoclip intitolato “13’12 contre les violences policières”, pubblicato su internet il 13/12/2020 alle ore 13:12.
Diversi di noi sono stati oggetto di denunce da parte di Gérald Darmanin, ministro degli Interni, e sono stati interrogati dalla polizia. L’1consolable è accusato di “ingiuria pubblica nei confronti di una pubblica amministrazione”. L’estratto rilevante è: “Tutti i poliziotti sono feccia”.
Billie Brelok è accusata di “ingiuria pubblica nei confronti di persona depositaria dell’autorità pubblica”. L’estratto rilevante: “Ehi, Darmanin, controlla il tuo riflesso nelle pozzanghere di piscio della tua vita da pulce. Questo mondo ti ha rovinato per il foro di un proiettile. Sei solo un operatore di autobus. Un indicatore in più“.
Queste denunce sono un attacco inaccettabile alla nostra libertà di espressione, che mira sia a invisibilizzare le violenze della polizia e il modo in cui sono sistematizzate, sia a criminalizzare le voci che le denunciano.
Abbiamo scelto le nostre parole, le abbiamo soppesate, le abbiamo scelte tra le altre per esprimere la nostra rabbia, ed è una scelta senza ritorno. Non siamo disposti a tacere, né a scusarci.
Minacciati di una multa di 12.000 euro ciascuno, ci rifiutiamo di vedere la libertà di espressione concessa come un privilegio a coloro che possono permetterselo. È inaccettabile che dobbiamo comprare le nostre parole.
Ma ancora di più vedere censurare e imbavagliare la denuncia dell’abuso di potere esercitato nella violenza sistematica banalizzata della polizia, come nella violenza sessuale normalizzata – perché si tratta anche di questo, nella polizia come altrove, e la nostra posizione contro la violenza della polizia è indissociabile da una posizione antisessista, ma anche antirazzista, anticoloniale e anticapitalista.
Durante le udienze abbiamo saputo che altri partecipanti sarebbero stati convocati per essere interrogati dalla polizia a loro volta.
Poiché il nostro obiettivo principale è quello di sostenere finanziariamente le vittime e le famiglie delle vittime, il CD 13’12 contro la violenza della polizia, i cui profitti delle vendite sono interamente donati a loro con l’aiuto di Désarmons-les (Collectif contre les violences d’Etat), è ancora disponibile per la vendita su HelloAsso. Perciò percepiamo anche queste denunce come un’altra offesa indiretta fatta dal ministro Darmanin a queste vittime e alle loro famiglie.
Il videoclip è ancora disponibile online.
La nostra rabbia, la nostra fermezza e la nostra determinazione rimangono intatti.
Firmatari: VII, Akeron, Aladoum, Assemblée des Blessés, Ben Akara (HPS), Billie Brelok, Démos (ACS), Désarmons-Les, Djamhellvice, E.One (Première Ligne), Erremsi, Fl-How, Gaiden, Kaïman Lanimal, Kimo (Libres Ratures), K.Oni, Lili (Crew Z.1 .D), L’1consolable, Mod Efok, Monsieur M, Nada, Nodja, Ramata Dieng, Res Turner, Saïdou (Sidi Wacho), Saknes (La Jonction), Siren, Skalpel, Sly2, Source-media, Sticky Snake (L’Alerte Rouge), Temsis (ACS), Tideux, Turiano (HPS).