Il generale Ahmed Naser al-Raisi, ispettore generale del ministero degli interni degli Emirati Arabi Uniti, è stato eletto alla guida dell’Interpol, come comunicato in un tweet dalla stessa agenzia di polizia internazionale
Una candidatura, la sua, che aveva già provocato reazioni di dissenso, soprattutto da parte delle organizzazioni che lottano per la salvaguardia dei diritti umani che lo accusano di essere stato coinvolto in torture e detenzioni arbitrarie negli Emirati. Al-Raisi, infatti, ha denunce penali in cinque diversi Paesi, inclusa la Francia, che ospita il quartier generale dell’Interpol e l’Interpol, e la Turchia, dove invece si sono svolte le elezioni che hanno portato alla sua nomina.
Per quanto riguarda la denuncia francese, l’ultima depositata tra le cinque citate, al-Raisi è stato citato nel caso che riguarda il ricercatore britannico Matthew Hedges, arrivato nel maggio 2018 a Dubai nell’ambito dei suoi studi e arrestato a novembre con l’accusa di spionaggio. L’uomo sostiene di essere stato messo in isolamento e torturato pur di farlo confessare. Condannato alla prigione a vita, è stato liberato al termine di una battaglia diplomatica scatenata da Londra.
L’INTERPOL ha una lunga tradizione di tortura e di collaborazione senza riserve con le dittature. Già nel 1938 aveva scelto come presidente un generale delle SS, capo della Gestapo viennese, Otto Steinhäusl. Il suo successivo presidente fu Richard Heindrich, capo della polizia nazista e uno dei principali organizzatori dello sterminio degli ebrei. Il suo primo direttore del dopoguerra fu il belga Florent Louwage che era stato, prima della guerra, un direttore della Sicurezza, esperto nella caccia ai comunisti e che si era messo, durante l’occupazione, al servizio dell’esecutivo dell’Interpol. poi guidato dal generale delle SS Kaltenbrunner (condannato e impiccato a Norimberga per crimini di guerra e crimini contro l’umanità). Il successore di Louwage fu il portoghese Agostinho Lourenço che, dal 1933, aveva organizzato la polizia politica del regime del generale Salazar e ne aveva orientato i metodi basati su arresti arbitrari e torture.