“Rivendico tutto quello che ho fatto. Se sono pronta a rifarlo? Io sono sempre io”, sono queste le parole di Nicoletta a seguito della sentenza di ieri al Tribunale di Torino che le ha inflitto una condanna di un anno e un mese di carcere per reato di evasione. Inizialmente i Pm avevano contestato a Nicoletta 130 evasioni avvenute durante il periodo di domiciliari nell’inverno del 2016, pena che Nicoletta non ha riconosciuto come legittima.
In realtà, al termine dell’udienza precedente, lo stesso rappresentante della pubblica accusa aveva ridotto gli episodi a due, ponendosi sulla scia degli avvocati difensori, i quali avevano sottolineato che “Il numero 130 va riferito, in realtà, ai controlli delle forze dell’ordine. La condotta, semmai, è unica. Nicoletta peraltro non è mai scappata e non si è mai sottratta alla giustizia: ha sempre reso pubblici i suoi spostamenti. Lo stesso procuratore capo dell’epoca, Armando Spataro, nel corso del procedimento prese atto del carattere politico della presa di posizione della nostra assistita e parlò di ‘innocuità della condotta’”.
Tra le evasioni per le quali Nicoletta era stata citata in giudizio per evasione, vi era anche la mattina in cui venne arrestata Dana. Quella mattina le strade di Bussoleno si riempirono di camionette e forze dell’ordine per trasferire Dana in carcere a Torino e tutto il Movimento No Tav si strinse intorno a lei, per non lasciarla sola, così come fece anche Nicoletta che abita proprio lì. E se questa, davanti a centinaia di poliziotti e funzionari della digos, è da considerare evasione, allora la procura di Torino dovrebbe farsi due conti su come gestisce le pericolosissime condotte degli abitanti della Val Susa.
Fu un’evasione, non certo una latitanza, come ha scritto Nicoletta in occasione di un’altra citazione in giudizio di qualche mese fa. Ora come allora il Movimento No Tav ha la forza di rendere ridicole le imposizioni del Tribunale di Torino, perché lo fa alla luce del sole, senza vergognarsi delle proprie azioni di resistenza e con l’orgoglio e la dignità di chi lotta da 30 anni.
Con Nicoletta, con Dana, con Emilio e con tutti e tutte coloro che non abbassano la testa di fronte a un sistema ingiusto, ora e sempre resistenza!
Le parole di Nicoletta Dosio, che ai microfoni di Radio Onda d’Urto ricorda anche le giornate di lotta in Val di Susa intorno al prossimo 8 dicembre, anniversario della liberazione del presidio di Venaus nel 2005. Ascolta o scarica