In Lombardia soffrono di disturbi mentali 880 detenuti su 7.800, ma i posti per loro sono solo 30
Milano – Due celle devastate dal fuoco in poche ore, a Monza. Autore del gesto un detenuto che ha iniziato a protestare per motivi poco chiari, urlando e spaccando tv e sanitari. E poi ha appiccato il fuoco. Sempre lui, il giorno prima, aveva cercato di dare fuoco a un’altra cella.
Gesti apparentemente inspiegabili, frutto di cortocircuiti mentali. Ma quanti sono, nelle 18 carceri lombarde, i reclusi con problemi di salute psichica? Quasi 900 sui 7.800 ospiti. La premessa necessaria è che i numeri dell’affollamento delle celle sono tornati a salire.
A fine giugno, stando all’ultimo rapporto dell’associazione Antigone, rispetto all’anno prima la popolazione carceraria era aumentata in 6 regioni italiane, tra cui la Lombardia. E la classifica dei cinque peggiori istiituti italiani per presenze extra capienza era guidata da Brescia (378 detenuti, 200% di affollamento, il doppio dei letti regolamentari) seguita al quinto posto da Bergamo (529 detenuti, 168%).
È evidente che queste condizioni certo non aiutano chi ha già i suoi problemi. Nella relazione di metà mandato del Garante milanese delle persone private della libertà Francesco Maisto, presentata ad agosto, si denunciava che “la maggiore criticità attuale in tutte le nostre carceri è rappresentata dalla grave carenza di assistenza psichiatrica”. Una realtà, quella dei detenuti con disturbi mentali, che è andata peggiorando negli ultimi anni.
Da gennaio 2015 a fine aprile 2021 “si è assistito ad un crescendo di tale fenomeno”. L’anno peggiore è stato il 2020, quello della pandemia. “É evidente – osserva Maisto – come l’impatto dei disturbi psichiatrici e del comportamento sia decisamente importante rispetto alla difficile gestione dei detenuti che viene, da più parti, rappresentata”.A livello regionale, si legge nella relazione Maisto, sono ben 880 le persone con problemi di patologie psichiatriche (672) o con disturbi del comportamento (208). Eppure in Regione sono solo due i reparti all’interno delle carceri destinati a reclusi con questi problemi, a Monza e a Pavia. “In tutto, appena una trentina di posti letto” spiega Valeria Verdolini responsabile di Antigone Lombardia. E quei reparti sarebbero destinati a chi in carcere non deve stare ma attende un posto in una rems, le residenze che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici ma hanno lunghe liste d’attesa. Nel frattempo, c’è anche chi in cella si toglie la vita: in Lombardia 5 detenuti dall’inizio dell’anno. Tre di loro nelle sole ultime due settimane.