Da Osservatorio repressione
L’accusa è di omicidio colposo in concorso con il medico e il direttore della struttura
Si allarga l’indagine per omicidio colposo sulla morte, per suicidio, del giovane Moussa Balde, avvenuta nel Cpr di Torino il 23 maggio scorso. A svelarlo è La Stampa di Torino che, questa mattina, da notizia dell’iscrizione tra gli indagati, nel fascicolo aperto dai magistrati Vincenzo Pacileo e Rossella Salvati – nel quale figuravano già indagati il medico e il direttore della struttura -, di cinque poliziotti della Questura piemontese: tre agenti semplici e due graduati. A loro i pm contesterebbero il medesimo reato in concorso.
A far scattare le indagini non è stato il solo caso del giovane guineano che fu spedito nel Cpr di Torino con un foglio di via dalla provincia di Imperia, dopo essere stato aggredito nel centro di Ventimiglia (e trovato senza permesso di soggiorno), ma una serie di altri fatti anomali – in tutto una cinquantina – di migranti trattenuti nel Centro permanente per il rimpatrio del capoluogo piemontese che hanno tentato di togliersi la vita nell’ultimo periodo. La domanda che si pongono i magistrati è se questi casi sospetti, alcuni finiti in tragedia, potevano essere evitati o prevenuti. Quesiti sostenuti anche dalle associazioni umanitarie e dall’avvocato che sta seguendo il caso Balde.
da riviera24.it