Non facciamo di tutta un’erba un “FASCIO”, perché si sa che a Trieste, e non solo, il movimento NoVax è cavalcato dai fascisti e dai loro referenti politici Salvini/Meloni
E si sa che gli unici che non si sono divisi sulla questione del green pass sono i sindacati di polizia, penitenziaria in primis. Gli stessi che hanno solidarizzato con i NoVax, gli stessi che hanno infettato i detenuti, gli stessi che li hanno picchiati e massacrati durante le rivolte.
Quindi, prima di parlare di “Stato di dominazione militar-vaccinale” e di prestare il fianco ai fascisti, anche in divisa, sarebbe bene chiarire da quale classe si conduce la lotta contro la repressione.
Noi lo sappiamo, e ci sembra evidente, come dovrebbe essere noto a tutti quelli che si occupano di anticarcerario. E crediamo che, quantomeno i compagni, non abbiano abboccato al referendum sulla giustizia proposto da radicali e lega.
Tornando ai fatti concreti, ci sembra che qui la perquisizione sia scattata per l’attività anticarceraria e non per quella contro il green pass.
A buon intenditor poche parole, qui ne abbiamo fatte già troppe ed è ora di leggere quelle che emergono dal seguente comunicato, insieme alle contraddizioni che nasconde.
da osservatorio contro la repressione:
Udine: Perquisizione della digos a casa di attivista antirepressione
Il 20 ottobre una attivista dell’ assemblea permanente contro il carcere e la repressione ha subìto nella sua casa una perquisizione da parte della Digos di Udine.
La polizia si è presentata nell’abitazione situata nell’amena campagna friulana poco dopo le 7 del mattino, già con la videocamera accesa, a riprendere stanze, muri, arredi e effetti personali della compagna, alla ricerca di un volantino.
Un ignobile e arbitrario pretesto (oltre che per intimidire) per raccogliere dettagli e caratteri antropometrici, per profilare possibili nemiche e nemici dello Stato di dominazione militar-vaccinale attualmente in vigore. La compagna ha prontamente ottenuto che le riprese cessassero, il volantino non è stato trovato, gli sbirri si sono portati via il portatile della compagna.
Il volantino in questione è stato diffuso nel piccolo centro friulano dove la responsabile sanitaria del carcere di via Spalato di Udine svolge la professione di medico di base, e in esso si rappresentava il degrado sanitario che regna in quella galera, nel più totale disinteresse dell’area medica.
La repressione non è un’illegittimità, commessa per distrazione da qualche ufficio di commissariato periferico, ma la precisa continuazione di un rapporto di dominazione, ci è stato spiegato anni fa. Chi reprime deve aspettarsi come risposta una sola cosa: la lotta!
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione FVG
Associazione “Senza sbarre”
c.p.129, 34121 Trieste