Voghera è una città in provincia di Pavia di 40mila abitanti, di cui circa 5mila migranti, con una nutrita comunità maghrebina, principalmente impiegata in lavori precari o stagionali e nella logistica. Nel corso degli ultimi anni, l’Assemblea per il diritto alla casa di Pavia e provincia ha condotto diverse vertenze in città a causa dei numerosi sfratti che vi si verificano. La giunta precedente, di centrodestra, e quella attuale, a guida Lega, durante queste vertenze hanno sistematicamente alimentato il razzismo istituzionale.
Dell’attuale giunta fa parte, in qualità di assessore alla sicurezza, Massimo Adriatici, ex sovrintendente di polizia, avvocato e docente a contratto ad Alessandria. Adriatici è noto in città come sceriffo, titolo di cui si vanta, andando in giro armato per la città. Ha fatto un uso disinvolto dei Daspo urbani previsti dalla legge Minniti e varato un’ordinanza che vieta la vendita di birre fredde e di bottiglie di vetro, allo scopo di colpire i migranti che si ritrovano nelle piazze cittadine e, soprattutto, di coprire le inchieste che vedono coinvolta la giunta in casi di corruzione elettorale.
Adriatici ha ucciso Youns El Bossettaoui, trentanovenne di origine marocchina, con moglie e figli in Marocco. Youns stava male a causa di razzismo, sfruttamento, solitudine e povertà. Le istituzioni erano a conoscenza, ma non sono mai intervenute. Un uomo delle stesse istituzioni ha invece scelto di uccidere Youns, in nome del razzismo. Ne emerge la nulla considerazione per le vite migranti, cosa che non ci sorprende, perché da anni abbiamo a che fare con il ceto politico leghista locale, e di Adriatici ce ne sono tanti, troppi. Non è un mistero che l’uso delle armi sia un loro feticcio, che li rende anche particolarmente amati in provincia.
Il quadro è ben preciso: un italiano, potente, ricco, nelle istituzioni, ex poliziotto può impunemente uccidere un immigrato, la cui vita per le istituzioni non vale nulla, e poi tornare tranquillamente a casa, perché media e istituzioni fanno quadrato attorno a lui. Per questo ci associamo al grido disperato della sorella di Youns, che chiede giustizia e verità per la vita spezzata di suo fratello.
Con lei manifesteremo sabato 24 alle ore 16 in piazza Meardi a Voghera, cui seguirà l’iniziativa di Noi siamo idee, collettivo di giovani vogheresi.
Da anni lottiamo conto razzismo istituzionale, ingiustizie e violenza sistemiche, sfruttamento, trovando sempre come controparte personaggi che condividono con Adriatici il retroterra razzista, classista e ideologico, ma recentemente ci sembra che dalla retorica loro siano passati alla pratica: lo abbiamo visto a Novara con l’omicidio di Adil, ucciso un mese fa in quanto sindacalista in lotta e migrante, lo vediamo ora a Voghera con l’omicidio di Youns El Bossettaoui, ucciso in quanto migrante.