Riceviamo e pubblichiamo da Associazione Yairaiha Onlus
VERITA’ PER LE MATTANZE DI PRIMAVERA
Per far sì che venga fuori la verità sulle mattanze della primavera 2020 nelle carceri italiane (non solo Santa Maria Capua Vetere) è necessario non aver paura di denunciare, anche se ancora detenuti, anche se soggetti ad altri procedimenti. Le “piantagioni marce” contano su queste paure non tanto, e non solo, per non pagare quanto già fatto quanto, piuttosto, continuare a massacrare impunemente. Accanto alle centinaia di massacrati ricordiamoci dei 14 morti; e ricordiamoci che al posto loro sarebbe potuto essere chiunque tra i nostri cari a perdere la vita.
Quella che segue è una mail, molto eloquente, ricevuta oggi pomeriggio. Facciamo appello anche a questa signora e a tutti gli altri familiari ed ex detenuti che hanno visto o subito quegli abusi affinché si abbatta il muro di omertà che protegge i torturatori.
Associazione Yairaiha Onlus
“Salve, ho letto un vostro articolo, sulle violenze avvenute dopo le rivolte al carcere di Foggia, io sono la compagna di un detenuto, attualmente ancora lo è, ma presso Reggio Calabria trasferito dopo la rivolta nonostante lui non era fuggito dal carcere ma stava all interno, quella sera entrarono nella sua cella 8o9 persone e lo picchiarono calci, pugni, manganellate avanti gli altri detenuti poi se ne andarono, poi di primo mattino di nuovo sempre 8o9 persone con passamontagna lo ripreso lo portarono in una cella da solo e di nuovo calci, pugni e manganellate mentre lui era seduto a terra ranicchiato cercava di guardarli e loro mentre lo picchiavano gli ripetevano “Abbassa lo sguardo”… Il mio compagno aveva tutto il corpo tumefatto dalla testa ai piedi… Poi lo presero col pigiama e scalzo, lo hanno messo sull pullmann con hai polsi invece delle manette lo hanno legato con le fascette, e senza fargli prendere abiti, soldi, effetti personali nemmeno le foto dei figli piccolini gli hanno fatto prendere, lo hanno sbattuto a 600 km, dove dopo 10 giorni lo sentito io che piangeva al telefono per le violenze subite e nemmeno l intimo per cambiarsi al nuovo carcere… Ad oggi sta ancora pagando il suo conto con la giustizia, ma quello che ha subito come tanti altri a Foggia non si fa nemmeno agli animali… Spero si vada a fondo e paghi chi deve pagare come stanno facendo i nostri mariti… Aiutateci voi a dare voce a queste ingiustizie….Per il momento vorrei rimanere anonima… Grazie”
Diffondiamo inoltre da:
Parenti e amici dei detenuti a Poggioreale, Pozzuoli e Secondigliano
Ieri abbiamo attaccato diversi striscioni, sulle violenze nel carcere di S. M. C. Vetere, fuori al carcere di #poggioreale, di #secondigliano, di #pozzuoli e in diverse piazze di Napoli.
6 aprile 2020 carcere di Santa Maria Capua vetere;
52 misure cautelari;
Oltre 100 indagati;
Prima la mattanza
Poi Trasferimenti
Blocco di colloqui e chiamate
Isolamento
Falsi
Calunnie
Depistaggi
OMERTÀ
non è la mafia
È la polizia penitenziaria
Santa Maria Capua Vetere 6 aprile 2020;
Non è un caso;
Non è una fatalità;
Non solo mele marce.
È malato tutto l’albero.
IL CARCERE È TORTURA
ABOLIAMOLO!