Volevo dire due cose.
Se quando ci troviamo prigionieri, noi anarchici e ribelli, non sproniamo gli altri detenuti alla lotta, regna oltre che la rassegnazione, la collaborazione con l’istituto penitenziario. Più passa il tempo, più ci sono persone che hanno rapporti confidenziali con il carcere, ormai è diventata normale amministrazione per ottenere qualche infame eventuale beneficio. Quindi per noi anarchici in galera e anche per tutti quei detenuti ribelli che sono stati pestati e puniti per le rivolte, bisognerebbe gettare molta più benzina sul fuoco della lotta per evidenziare maggiormente lo Stato assassino che attua ricatti, pestaggi, violenza e morti. Io nonostante la mia condizione combatto su tutto sempre a testa alta, accumulando continue denunce e rapporti. Anche per il fatto che qui si possano avere al massimo due libri, e invece io ne ho una ventina più altrettante riviste e nonostante le perquisizioni continue non mi toccano niente perché loro sanno che se mi toccano qualcosa è guerra. Infatti per come la vedo, è necessario aumentare la conflittualità sia dentro che fuori, con azioni concrete, in modo che si dia risonanza ai fatti in questione. Se nelle AS2 regna la calma, a parte i compagni combattivi, regna la calma anche nelle AS3 nei comuni ecc ecc…
Nonostante molti detenuti aspettino maggiori benefici, non viene data loro alcuna risposta dai magistrati di sorveglianza, quindi abbiamo anche una tortura psicologica.
Facciamoci sentire uniti in una guerra contro la galera, dando una risposta alla violenza poliziesca!
Sempri Ainnantis! A Konka Arta!
Davide Delogu Anarchico Sardo Prigioniero Deportato
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Delogu Davide
Contrada Cocari 29
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