da MilanoInMovimento
Razzismo e abuso in divisa in Darsena
Nella mattinata di ieri, intorno alle 6, una quindicina di giovani che facevano colazione ai tavolini esterni del McDonald’s hanno subito un blitz da parte delle Forze dell’Ordine in tenuta antisommossa che si è concluso con un arresto e una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e 12 sanzionamenti per violazione delle misure anti-Covid. Una prima pattuglia si sarebbe fermata sulla strada per placare degli schiamazzi, per la precisione il rumore contestato era il campanello di un monopattino elettrico. Ma trovatasi di fronte ad un gruppo di giovani, per la maggioranza non bianchi e non inclini a prostrarsi di fronte all’autorità in divisa, sono stati chiamati i rinforzi.
L’evidenza dell’accanimento si evince dalla sproporzione di forze schierate. 7 pattuglie e 2 blindati della celere, che hanno prontamente caricato il gruppo che consumava la colazione seduto sui tavolini del Mc. A seguito del pestaggio indiscriminato, una ragazza di circa 18 anni ha avuto bisogno di soccorso medico a causa delle manganellate sulla testa, ma gli agenti si sono rifiutati di chiamare l’ambulanza e hanno negato di averla colpita.
Durante l’identificazione si sono susseguiti numerosi insulti razzisti come “Annientate questo negro” e “Torna al tuo paese”, peraltro rivolto verso giovani con la cittadinanza italiana. Dopo aver rubato il cellulare a un ragazzo che registrava le irregolarità in corso le pattuglie si sono dileguate, senza dare alcuna motivazione circa l’arresto di un ragazzo. Solo quando il gruppo ha protestato bloccando la partenza della volante il cellulare è stato restituito. Le poche notizie pubblicate sui media parlano di una rissa e del lancio di bottiglie. Come al solito gli abusi polizieschi vengono coperti e giustificati nella cronaca come reazioni necessarie. Le bottiglie impugnate da due ragazzi rappresentavano il tentativo di difendersi da uomini che li inseguivano con caschi, scudi e manganelli e che stava picchiando senza ragione una decina di giovani al grido di insulti razzisti. Alle vittime di questo abuso in divisa e della repressione che ne segue va tutta la nostra solidarietà.
Curioso che questo episodio non sia stato cavalcato dalle destre, sempre pronte ad acclamare nuove strette securitarie. Probabilmente perché in questo momento la tolleranza verso la movida rappresenta la possibilità per i bottegai del centro di fatturare, ragione per cui fino ad ora è stato permesso di far festa nelle piazze, in particolare alle Colonne di San Lorenzo, nonostante la difficoltà di gestione della folla. Il disordine delle serate milanesi ha evidentemente turbato l’umore dei tutori della legge, che frustrati, hanno visto nella mattinata di ieri un’occasione di rivalsa. Va anche evidenziato che i recenti interventi di polizia non stanno brillando per lungimiranza. Il colpo di pistola sparato lo scorso mese da un carabiniere contro un cane che ha lievemente ferito una passante è indicativo del livello di inadeguatezza. L’urgenza di contenere una situazione sociale potenzialmente esplosiva dovuto alla crisi pandemica ha messo nelle strade nuovi giovani agenti, esaltati da una fase politica securitaria e xenofoba, come sempre a pagarne il prezzo sono le categorie più discriminate.