Il 1 aprile è cominciato a Treviso il processo relativo alla rivolta all’ex caserma serena (centro di accoglienza straordinaria) scoppiata a giugno 2020 a causa delle misure covid imposte ai richiedenti asilo che lì vivevano, misure volte a sequestrarli dentro, costringendoli a perdere il lavoro senza neanche una reale tutela della loro salute. Contro Amadou, Mohammed e Abdourahmane l’accusa è di devastazione e saccheggio e sequestro di persona. Fin dall’inizio di questa vicenda, l’accanimento contro chi ha partecipato alla rivolta è stato continuo, a più livelli, dai giornalisti e le istituzioni locali fino al Ministero dell’Interno, che a ottobre ha ordinato di trasferirli tutti in sorveglianza particolare in tre carceri diverse. Accanimento, repressione e violenza che in tutti i loro passaggi e le loro forme, dalle condizioni di accoglienza alla detenzione, hanno ucciso Chaka il 7 novembre scorso nel carcere di Verona.
Non possiamo dimenticare la morte di Chaka, non possiamo lasciare solo chi ha lottato. La repressione sempre più forte che colpisce tutte e tutti noi è ancora più feroce e quotidiana contro chi è immigrato e rischia di perdere un documento o non ottenerlo mai più.
L’invito è a sostenere gli arrestati, a far loro sentire la nostra vicinanza anche nelle prossime fasi del processo. Abdourahmane è agli arresti domiciliari, Amadou e Mohammed sono ancora in carcere ed è possibile scrivere loro ai seguenti indirizzi:
Mohammed Traore
Via S. Bona Nuova 5/b
31100 Treviso (TV)
Amadou Toure
Via B. Dalla Scola 150
36100 Vicenza (VI)
Tutti liberi e tutte libere!
Documenti per tutti/e!
Repressione per nessuno/a!