I familiari di Chouchane Hafedh, uno dei detenuti morti durante la rivolta scoppiata un anno fa in carcere a Modena, si sono opposti alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura.
A spiegarlo è l’avvocato Luca Sebastiani, che li assiste. “E’ un atto complesso, frutto di un lavoro lungo e copioso dove abbiamo avuto modo di affrontare ogni singolo aspetto che la Procura non ha considerato. Siamo fiduciosi che le nostre perplessità, che sono tante ed anche molto rilevanti, possano essere considerate dal Giudice per le indagini preliminari”.
Secondo il pm tutti gli otto decessi sarebbero da ricondurre a un’overdose di metadone e benzodiazepine dopo il saccheggio della farmacia del Sant’Anna.
Per l’avvocato, che dice di condividere la causa della morte individuata dai pm, ci sono però altre questioni: “Oltre al tema della responsabilità omissiva, che andava esplorato con maggiore dovizia come avviene ogni giorno quando tragedie come queste accadono in posti di lavoro, in ospedali o in altre strutture, vi è un tema molto rilevante relativo al ritardo nei soccorsi, così come segnalato dal nostro consulente medico legale specializzato proprio in tossicologia”. (ANSA).