Soccorso rosso proletario esprime la massima solidarietà agli operai della Fedex-TNT e ai coordinatori del Si Cobas di Piacenza per le perquisizioni e gli arresti subiti in queste ore.
L’attacco repressivo subito stamattina da decine di lavoratori è stato pesantissimo: 5 divieti di dimora nel comune di Piacenza, almeno 6 avvisi di revoca dei permessi di soggiorno, 21 indagati con possibili misure di sorveglianza speciale, sequestro dei PC, 13.200 euro complessivi di multa per presunta violazione delle misure di contenimento dai contagi (per lo stato gli assembramenti sul posto di lavoro vanno bene, fuori ai cancelli di un magazzino sono un crimine…), e soprattutto 2 compagni, Arafat e Carlo, agli arresti domiciliari.
Sono accusati di resistenza aggravata per avere respinto nelle scorse settimane un attacco della multinazionale ai loro posti di lavoro, con uno sciopero durato 13 giorni, conclusosi con un accordo favorevole agli operai.
La vendetta del governo Draghi è scattata, non a caso, dopo l’imponente manifestazione dell’8 marzo davanti ad Amazon ed è espressione di un attacco a 360° dello stato borghese non solo alle lotte di lavoratrici e lavoratori, ma a tutta l’opposizione proletaria e popolare, sia nella sua forma esistente, sia nella sua forma potenziale
Lo abbiamo visto lo scorso 18 febbraio, quando ai lavoratori è stata negata Piazza Montecitorio per manifestare contro il governo del capitale e dei banchieri; lo abbiamo visto l’8 marzo scorso, con il divieto di sciopero per tutto il settore scolastico, lo stiamo vedendo in queste ore a Prato, dove è in corso un attacco poliziesco di violenza inaudita contro i lavoratori della Texprint in sciopero contro turni di lavoro massacranti.
Questa repressione mette subito in chiaro la vera natura del nuovo governo Draghi: fermi, perquisizioni e arresti domiciliari per chi difende i lavoratori dai soprusi padronali, in continuità con i decreti-sicurezza dei governi precedenti; difesa manu militari verso chi sfrutta, licenzia, affama e utilizza la crisi pandemica come alibi per continuare a moltiplicare i profitti sulla pelle degli operai e della collettività
Un governo “tecnico” quanto uno specchietto per le allodole, in realtà governo politico di destra, da stato di polizia e moderno fascista, appoggiato da tutti i partiti in parlamento e dai sindacati confederali. E’ il governo della Confindustria e dell’alta finanza, dei poteri forti legati anche alla criminalità organizzata mafiosa e ndranghetista, che in nome dell’unità nazionale e dell’emergenza pandemica non ammette un’opposizione politica reale e reprime, anche in forma preventiva, la conflittualità sociale.
Contro questo stato di polizia, contro questo governo dell’unità dei padroni contro la classe proletaria dobbiamo rispondere con la solidarietà proletaria, pretendendo la scarcerazione immediata dei compagni e l’abolizione di tutti i decreti sicurezza.
Costruire un fronte unito di solidarietà proletaria!
Se toccano uno toccano tutti!
Arafat e Carlo liberi subito!