E’ scattata alle 6 di questa mattina a Piacenza una operazione di polizia contro gli operai della TNT-FedEx e i responsabili del SI Cobas, colpevoli di avere respinto nelle scorse settimane un attacco della multinazionale ai loro posti di lavoro, come a quelli di altri magazzini in tutta Europa, con uno sciopero durato 13 giorni, conclusosi con un accordo favorevole agli operai.
Rapida la vendetta del governo Draghi con questa intimidazione di massa (le abitazioni dei 25 operai sono state perquisite), scattata non a caso dopo l’importante dimostrazione dell’8 marzo davanti ad Amazon. Al momento (ore 9.30) si sa che ad Arafat e a Carlo sono stati dati gli arresti domiciliari. L’accusa è di “resistenza aggravata” nei confronti dell’azione della polizia determinata, senza riuscirci, a spezzare il picchetto.
A Piacenza i compagni si stanno radunando sotto la questura – ma è evidente il significato nazionale di questa operazione repressiva. In osservanza ai decreti-Salvini, mai toccati realmente dal Conte-bis, si vuole mettere fuori legge, con il picchetto, la possibilità stessa di esercitare in concreto, con efficacia, il diritto di sciopero, a cui Cgil-Cisl-Uil hanno progressivamente abdicato. Ma è anche qualcosa di più: un segnale che, attraverso il governo, la FedEx e i padroni della logistica vogliono dare a tutti i lavoratori del comparto in Italia e in Europa: il comando padronale nei luoghi di lavoro deve essere assoluto e incondizionato.
Di qui l’importanza di una risposta la più immediata, larga e forte possibile che denunci l’accaduto e imponga l’immediata libertà di Arafat e Carlo.
ore 10.54 – “Il Piacenza” pubblica una velina della questura in cui si parla di 21 perquisizioni e 7 misure cautelari, di cui due arresti domiciliari e cinque divieti di dimora “nei confronti di esponenti del sindacato SI Cobas e del collettivo Controtendenza, ritenuti responsabili, a vario titolo, in concorso tra loro, dei reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesione personale aggravata e violenza privata” (!). Si parla anche di un fantomatico “ferimento di tre agenti”, si dà notizia di una pesante, tutt’altro che fantomatica, multa da 13.200 euro per “violazione della normativa anti-covid”, e cosa ancora più pesante, di “cinque avvii di procedimento per altrettante revoche del permesso di soggiorno”. Sempre grazie alle norme varate da Lega e Cinquestelle (inclusi i presunti dissidenti “di sinistra”) ai tempi del Conte-1 e mantenute in piedi da Pd-Leu-SI e i soliti Cinquestelle ai tempi del Conte-2.