Due processi su lotte dei Disoccupati Organizzati Slai cobas degli anni passati che prevedevano ed erano state chieste dal PM condanne pesanti, uno per occupazione e blocco di un treno, l’altro per manifestazioni al Comune e all’Amiu, interruzione dell’uscita dei mezzi Amiu e addirittura danneggiamento portone di Palazzo di città, si sono conclusi sia con la prescizione di alcuni reati (si parla di lotte del 2011/2015), sia con assoluzioni.
I disoccupati slai cobas sono stati difesi dall’avvocato Alessandro D’Elia.
Questo è un fatto positivo, niente affatto scontato in questo periodo in cui ogni lotta viene criminalizzata.
Nessuno dice che proprio grazie a quelle manifestazioni, a quelle lotte dello Slai cobas tanti disoccupati di allora poi hanno conquistato posti di lavoro!
Quelle lotte sono state importanti anche per la dignità, la coscienza di classe che via via i disoccupati organizzati acquisivano.
Chi poi tradendo questa grande fase di lotta, e tradendo sè stesso, ha abbandonato questa strada, è diventato un servetto delle aziende.
Gli altri continuano, con lo Slai cobas, ad essere orgogliosamente una “spina nel fianco” di padroni e Comune.