Da giorni si attendeva l’esito della sentenza del tribunale di Torino. I fatti contestati a Dana Lauriola, attivista No Tav, sono la giornata di lotta del 3 marzo 2012. A 8 anni di distanza si concretizza così un altro pezzo di criminalizzazione del movimento No Tav. Dana in particolare, secondo i giudici che così si sono espressi, dovrà scontare 2 anni di carcere. Sono state rifiutate tutte le misure alternative proposte dalla difesa. Una delle motivazioni della sentenza è che Dana non si sarebbe allontanata nè dal movimento No Tav nè dal territorio continuando a vivere in valle a Bussoleno.
Dopo la vicenda della carcerazione di Nicoletta Dosio, attivista di 73 anni e malata di tumore portata in carcere nel dicembre 2019, un nuovo caso di accanimento giudiziario del tribunale di Torino contro il movimento popolare in Val di Susa.
Qui di seguito la lettera di Dana
Ho la fortuna di potervi salutare tutt* ancora da qui in attesa di essere tradotta in carcere.
Questa vicenda rivela la vergognosa condotta del tribunale, della Questura e della procura di Torino che hanno lavorato intensamente, in vista della ripresa dei lavori, per eliminare dalla loro strada chi può dare forza al movimento No Tav.
Uno dei motivi per cui vado in carcere, scritto nero su bianco, che non mi sono dissociata dalla lotta No Tav, l’altro che ho continuato a vivere in Valle di Susa.
Sono tranquilla per tutte le scelte che ho fatto in questi anni, ho amato la valle e la lotta No Tav per oltre 15 anni e continuerò a farlo anche se fisicamente lontana.
Intanto vi abbraccio, vi farò avere mie notizie. Vi chiedo di continuare la lotta, con tutta la forza e il coraggio che avete.
A presto compagn*