Mercoledì notte, 15 luglio 2020 vicino alla sua casa a Sfax, il membro dell’ufficio politico del partito Elkadihines il compagno Farid Alibi è stato oggetto dell’operazione “Brakaj” da un gruppo di elementi di sicurezza in borghese. È stato trasferito con la forza in un centro di sicurezza ed è stato incriminato per aver usato la locuzione “polizia di Juanjeh” [un termine che indica un membro dei Fratelli Musulmani n.d.t.] e il compagno è ancora incarcerato fino ad ora in attesa del suo processo martedì prossimo.
In relazione a ciò, il partito Elkadihines afferma:
1-condanna fermamente questo comportamento degli elementi della sicurezza, che riflette la continua pratica della polizia politica di rintracciare e reprimere gli attivisti politici e afferma che la libertà di parola è quasi l’unica conquista che il popolo ha ottenuto in seguito alla rivolta del 17 dicembre [2010 n.d.t.].
2-Il suo rifiuto delle accuse incriminanti il compagno, che l’Operazione Brakaj e l’arresto sono conseguenza di dichiarazioni politiche fatte dal compagno ai media e che il suo scopo è di minacciarlo e terrorizzarlo per mettere a tacere la sua voce.
3-Considera la piena responsabilità delle autorità ufficiali che lo detengono per le conseguenze dovute a questa sospensione per l’impegno con i suoi obblighi familiari e universitari.
4-Invita tutte le forze e le organizzazioni nazionali, democratiche e dei diritti a sostenere il compagno Farid per sollevarlo dall’oscurità a cui è esposto e resistere alla repressione della libertà di parola.