Un centinaio di Compagni e compagne hanno partecipato ieri al presidio solidale con Grup Yorum, indetto nei pressi dell’Ambasciata turca a Roma. Era stato chiesto di farlo proprio lì, in Via Palestro 28, anche per consegnare all’ambasciatore turco un documento, ma naturalmente l’autorizzazione è stata data a debita distanza da quell’obbiettivo “sensibile” e la lettera verrà inviata tramite PEC per ora.
Comunque è stato un buon inizio, per la qualità e la ricchezza degli interventi, che si sono succeduti al microfono per più di 2 ore, e per la determinazione ad estendere e portare avanti la lotta per la libertà di tutti i prigionieri politici in Turchia e nel mondo, all’insegna dell’unità e solidarietà di classe e internazionalista contro l’imperialismo assassino e il sistema capitalista, che produce guerra, devastazione, morte e sfruttamento.
Tra gli interventi è stata ricordata la dura repressione delle compagne e compagni prigionieri in lotta contro le celle di tipo F nelle carceri turche, che nel dicembre del 2000 furono barbaramente uccisi, 6 le prigioniere bruciate vive dal regime fascista turco. Così come è stata ricordata la giornata del 19 giugno 1986, in cui centinaia di prigionieri comunisti in lotta furono massacrati dalle forze armate peruviane. Solidarietà ai prigionieri in lotta anche in Italia è stata espressa da più interventi, in riferimento alle stragi nelle carceri sia negli anni ’70, sia oggi, perché è bene ricordare che anche questi morti, almeno 14, non sono morti per overdose, ma assassinati dallo stato che li aveva in custodia.
Ci si è lasciati con l’impegno di lavorare per essere molti di più la prossima volta, per andare ad assediare più da vicino l’ambasciata turca. Non c’è molto tempo, ci sono avvocati del popolo al 170° giorno di sciopero della fame
La qualità audio purtroppo non era eccellente, ma i video degli interventi possono essere ascoltati alla pagina fb del Comitato Solidale Grup Yorum