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Soccorso rosso proletario ha lanciato una prima giornata di mobilitazione in occasione del 19 giugno, da sempre giornata internazionale dei prigionieri politici comunisti e rivoluzionari nelle carceri del mondo, raccogliendo la bandiera rossa del “giorno dell’eroismo” dei 300 prigionieri politici e di guerra peruviani del Partito comunista del Perù, che hanno dato la vita con una resistenza eroica per la rivoluzione, per il popolo peruviano, per i comunisti in tutto il mondo, nel massacro del 1986.
Soccorso rosso proletario (Srp) ha operato come organismo promosso da proletari comunisti Italia in questi ultimi anni con un grande lavoro di informazione e controinformazione, a sostegno dei prigionieri politici in Italia e nel mondo, come strumento per esprimere la solidarietà a tutti i compagni, proletari, comunisti, rivoluzionari, attivisti dei movimenti colpiti dalla repressione di Stato, come voce di informazione e sostegno delle lotte dei detenuti nelle carceri italiane; come supporto, nei limiti delle nostre forze, a tutti gli organismi e associazioni che si occupano di repressione, ai loro famigliari e alle realtà democratiche impegnate sul fronte delle carceri.
Le nostre campagne – vedi quella condotta dal movimento femminista proletario rivoluzionario che aderisce a SRP per Nadia Lioce – contro il carcere tortura e il carcere assassino, sono conosciute e riconosciute da coloro che organizzano e partecipano a queste lotte, che non siano impregnati di spirito settario e autoreferenziale.
Ora Srp viene rilanciato per divenire un vero strumento unitario , fondato sul lavoro di massa e la mobilitazione delle masse, per costruire un fronte unito contro repressione e carceri, parte chiaramente del più generale fronte unito dei proletari e delle masse popolari – vedi oggi PATTO D’AZIONE
Il 19 giugno cominciamo questo cammino nella nuova fase, con una giornata di propaganda e mobilitazione sotto la parola d’ordine:
“contro l’uso dell’emergenza coronavirus per intensificare la repressione antiproletaria e antipopolare – l’attacco al diritto di sciopero e alla libertà di manifestazione – contro il carcere assassino e il carcere tortura – a sostegno delle lotte nelle carceri e in solidarietà con i prigionieri politici nel mondo”
Abbiamo portato questa campagna nel Patto d’Azione per un fronte unico anticapitalista che già nei giorni scorsi ha approvato una mozione unitaria che Srp condivide e vuole contribuire perchè essa si affermi in tutto il Patto non solo come mozione ma come iniziativa.
La lotta contro la repressione di Stato e dei padroni non è solo un fronte di lotta ma anche la manifestazione pratica di come via via si intensifica la lotta di classe e la classe e le masse si organizzano, lo Stato risponde con legge e ordine, arresti, denunce, cariche poliziesche per fermare le lotte stesse, per colpire le avanguardie e gli attivisti. Ma in questa lotta compagni proletari e masse comprendono nella pratica e sulla propria pelle cos’è lo Stato borghese, cos’è lo Stato dei padroni, e come rispondere alla loro azione e come trasformarla in lotta politica generale.
Nello stesso tempo non è spontaneo nelle lotte quotidiane di proletari e masse che si comprenda la funzione generale del carcere e dell’attività “anti insurrezionale” dello Stato che colpisce le forze comuniste e rivoluzionarie presenti e operanti nelle lotte delle masse; e non comprende che la solidarietà è davvero un’arma per spuntare le armi dello Stato e per dare forza alla organizzazioni comuniste e rivoluzionarie e ai compagni in carcere.
In questo senso il Srp raccoglie l’esperienza storica del movimento operaio e comunista su questo e guarda alle esperienze positive degli anni ’70, dei coordinamenti contro la repressione e di associazioni che in alcuni periodi negli anni successivi hanno svolto un ruolo importante, come la Associazione di solidarietà proletaria.
Soccorso rosso proletario si ispira a questi esempi e vuole contribuire a dargli corpo nell’attuale fase. Quindi Srp lavora per unire tutte le forze e le associazioni in lotta contro la repressione, perchè ci sia una adesione individuale e collettiva a questo organismo e alle iniziative che comunemente possono essere prese.
Ma come sempre, per affermare l’unità bisogna combattere le posizioni che dividono. Tutti dicono: “se toccano uno toccano tutti”, “la solidarietà è un’arma”, ma alcuni di quelli che lo dicono non lo praticano, si muovono solo quando la repressione li tocca direttamente e non hanno una parola o un’azione di vera solidarietà quando la repressione a diversi livelli tocca altre realtà di lotta e altre organizzazioni.
Così come esiste nelle organizzazioni uno scarso impegno quando ad essere colpiti sono semplici proletari, attivisti sul posto di lavoro nelle loro attività elementari di sciopero, di presidi, blocchi che oggi sempre di più sono diventati una persecuzione quotidiana. Così come, al di là di qualche parola, non abbiamo visto niente di serio e sentito in occasione della rivolta delle carceri che ha visto 16 detenuti morti, decine e decine di feriti, trasferiti, torturati, vessati, con attacco anche ai loro familiari.
Che dire poi sul silenzio continuo rispetto ai prigionieri politici delle organizzazioni combattenti, quei compagni nelle carceri sono considerati, anche da parti rilevanti di sindacalisti di base e organizzatori dei movimenti, dei “sepolti vivi”, dei dimenticati lasciati alla repressione dello Stato borghese.
Ecco, Soccorso rosso proletario nasce come organismo di unità ma anche di lotta aperta alle posizioni sbagliate, ad estremismi autoreferenziali, come ad opportunismi di ‘sepolcri imbiancati’.
Il 19 giugno serve a dare voce e linfa a questo cammino.
Soccorso Rosso Proletario
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