Carcere – Pavia, la denuncia choc di un detenuto: “Umiliato e pestato dagli agenti”
Un detenuto del carcere di Pavia ha denunciato di essere stato picchiato e umiliato da alcuni agenti di polizia penitenziaria. L’atto è stato depositato lunedì alla Procura di Pavia. Non è l’unico caso: un altro detenuto sta predisponendo in questi giorni la propria denuncia, anche altri si sarebbero rivolti ai loro legali per la stessa vicenda.
L’episodio si sarebbe verificato lunedì 9 marzo, all’indomani della rivolta della sera precedente durante la quale erano stati appiccati incendi all’interno del carcere e circa trenta detenuti si erano asserragliati sul tetto fino a notte fonda. Il motivo della protesta, le limitazioni imposte a causa dell’epidemia. Il denunciante, un italiano di 47 anni, ha segnalato alle autorità che l’indomani mattina circa 35 agenti avrebbero iniziato a picchiare i detenuti: l’uomo ha spiegato che vedendo la situazione aveva indossato più indumenti per attutire eventuali colpi. Ha riferito poi di essere stato accusato di essere salito sul tetto durante la rivolta, ma lui afferma di non esserci andato. Ha quindi denunciato di esser stato obbligato a spogliarsi e fare alcuni piegamenti nudo per poi venir picchiato. Una situazione che si è ripetuta per due volte, secondo il denunciante. Il detenuto ha segnalato che al suo rientro in cella ha trovato la spesa gettata nel gabinetto e che per alcuni giorni non ha potuto far la doccia né disporre dell’ora d’aria. Nella denuncia è riportato anche che non avrebbe potuto accedere all’infermeria e di aver avviato uno sciopero della fame.