Modena, rivolta in carcere – la Polizia Penitenziaria denunciata per presunti pestaggi

Pretendiamo che le carceri siano svuotate di almeno 10.000 detenuti – senza alcuna discriminazione dei detenuti accusati di aver partecipato alla rivolta

Pretendiamo che finiscano i pestaggi e le rappresaglie e che i responsabili siano puniti!

Pretendiamo verità e giustizia per le morti in carcere mettendo fine alle menzogne!

Pretendiamo che vengano ripristinati e aumentati visite, contatti, pacchi dei familiari perché devono sapere e vedere come stanno i detenuti

Pretendiamo che i prigionieri politici – alcuni ignobilmente tenuti in 41 bis – non vengano discriminati ma tutelati

Pretendiamo che venga accolta la proposta dei detenuti – sostenuta da sindacati di base dei lavoratori e associazioni democratiche – di Amnistia/indulto!

Così come chiediamo la depenalizzazione delle lotte sociali anche nelle carceri!
SRP

Esposti in procura da parte di detenuti dopo i fatti dammatici del marzo scorso.

Proseguono avvolte nel massimo riserbo le indagini sulla rivolta che lo scorso 8 marzo ha causato nove vittime fra i detenuti del carcere di Sant’Anna e la distruzione di una porzione consistente della strutttura. Complice anche l’emergenza sanitaria, sull’intera drammatica vicenda è calato un silenzio difficile da squarciare.

Come noto la Procura ha delegato la Squadra Mobile di Modena ad investigare sulla dinamica dei fatti, sull’assalto all’infermeria, i danneggiamenti, le violenze e soprattutto le morti di 5 detenuti all’interno delle celle, per i quali il primo informale riscontro autoptico ha suggerito una morte per overdose da farmaci. Ancora più complessa l’inchiesta sui carcerati, altri 4, morti durante e dopo il traporto verso altri penitenziari.

In questo quadro di ancora assoluta incertezza, nella giornata di ieri la Gazzetta di Modena ha reso noto che due detenuti hanno presentato esposti in Procura sui presunti atti di violenza compiuti dalla Polizia Penitenziaria durante gli scontri: chi ha denunciato sostiene di aver assistito a pestaggi nei confronti di persone che non avevano preso parte in maniera attiva alla rivolta, a seguito del blitz che lentamente e faticosamente ha riportato la calma nella struttura.