SOLIDARIETÀ A GABRIELE RUBINI (CHEF RUBIO)

Giovedì scorso, 17 luglio, gli agenti della Questura di Roma “Divisione Investigazioni Generali – Operazioni Speciali. III sezione antiterrorismo interno” si sono presentati a casa di Gabriele Rubini alle 7:00 di mattina e, dopo aver perquisito l’abitazione, hanno sequestrato tutti i suoi telefoni e altri strumenti di comunicazione.
Dopo la perquisizione della sua abitazione, Gabriele è stato portato al commissariato di Frascati e rilasciato solo a sera, alle 19:50.
L’obiettivo comunicato a Gabriele dalla Questura sarebbe stato quello di acquisire informazioni sulle sue attività telematiche in relazione in particolare a suoi post sul social
X (già Twitter) e “acquisire informazioni” sul contenuto delle sue chat private su Telegram e Signal.
È evidente però che “l’obiettivo” non dichiarato di tutta questa operazione è stato quello di silenziare Gabriele togliendoli il telefono e l’accesso a tutti i sui profili
social.
Gabriele Rubini è da anni oggetto delle “attenzioni” sioniste per la sua attività di denuncia dei crimini di Israele e per il suo sostegno incondizionato alla resistenza palestinese. La più grave di queste “attenzioni” è stata l’aggressione fisica (tentato omicidio) subita da Gabriele il 15 maggio 2024. Ad oltre un anno da questo episodio non v’è nessuna novità sullo stato delle indagini da parte delle autorità inquirenti. Al contrario, si impiegano risorse per indagare su un post sul social
X, che potrebbero essere meglio impiegate, ad esempio, per investigare sulla presenza in Italia di militari sionisti in quanto potenziali criminali di guerra (per chi si fosse “distratto”: 100.000 palestinesi assassinati dall’IDF di cui due terzi donne e bambini) o sulle armi che dal nostro territorio vanno allo Stato israeliano.
La perquisizione a Rubio è un atto repressivo grave che si pone in continuità con la precedente aggressione sionista e che conferma la connivenza dello Stato italiano col sionismo.
Condanniamo la repressione poliziesca e lo squadrismo sionista nei confronti di Gabriele e rivendichiamo il suo diritto, e quello di tutti noi, di denunciare il genocidio che Israele sta compiendo in Palestina con la complicità di tutte le ramificazioni dell’entità sionista e dell’imperialismo USA e UE.
Con Gabriele ribadiamo il nostro sostegno incondizionato alla Resistenza palestinese.
Il Coordinamento di solidarietà al popolo palestinese fa appello a tutto il movimento antisionista per l’organizzazione di una risposta concreta a questo grave episodio di repressione che ci veda tutti/e al fianco di Gabriele.
CON GABRIELE E CON LA RESISTENZA PALESTINESE SENZA SE E SENZA MA.
PALESTINA LIBERA DAL FIUME AL MARE!

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