contestare Salvini è sempre giusto e necessario – difenderlo con la polizia invece non lo e’
Contestarono un comizio di Salvini a Genova nel 2015, a processo dopo 7 anni
Il corteo dei centri sociali era arrivato fino accanto al Carlo Felice. Da lì un gruppo aveva cercato di avvicinarsi al palco tra lanci di oggetti, fumogeni e cariche di alleggerimento della polizia
Genova. Dieci manifestanti considerati responsabili degli scontri con la polizia in occasione di un comizio elettorale del leader della Carroccio Matteo Salvini che si tenne in Largo Pertini a Genova il 26 maggio 2015 saranno processati a distanza di sette anni dai fatti. L’udienza preliminare che si è tenuta nei giorni scorsi, ha infatti fissato l’inizio del processo per il prossimo 8 giugno.
I reati ipotizzati sono a vario titolo resistenza aggravata, imbrattamento, getto di cose pericolose e travisamento. E se gli ultimi tre reati saranno sicuramente prescritti prima della fine del processo, la resistenza ha una prescrizione molto lunga, ben 15 anni, e pene molto pesanti, teoricamente fino a 15 anni di reclusione.
Gli scontri di quel lontano maggio, in cui Salvini venne a Genova a chiudere la prima campagna elettorale dell’attuale governatore Giovanni Toti, nacquero dopo che dal corteo dei centri sociali, che si era avvicinato fino allo sbarramento delle forze dell’ordine nei pressi del teatro Carlo Felice, un folto gruppo di manifestanti aveva cercato di avvicinarsi al palco dove parlava il leader della Lega dopo aver lanciato petardi e uova all’indirizzo delle forze dell’ordine.