Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio il presidio No TAV di San Didero è stato dato alle fiamme. Dai rilievi fatti all’interno del presidio è stato possibile risalire all’origine dolosa delle fiamme, che si sono sviluppate all’interno di una roulotte. Fortunatamente, l’incendio ha avuto origine dopo la conclusione di un aperitivo organizzato presso il presidio dal movimento No TAV e nessuna persona è rimasta coinvolta.
Non si tratta del primo attentato incendiario contro i No TAV, episodi simili si sono verificati nel 2010, quanto due attentati mafiosi hanno distrutto a distanza di una settimana i presidi di Borgone e di Bruzolo. Nei giorni immediatamente seguenti, i luoghi attaccati e alcuni monumenti alla Resistenza erano stati imbrattati con scritte “Sì TAV”. Nel 2013 è toccato invece al presidio di Picapera di Vaie e nel 2018 è stato il turno dei locali dello spazio sociale VisRabbia di Avigliana. I presidi sono luoghi cruciali per la battaglia contro il TAV, sorgono nei territori direttamente interessati dai lavori, sono avamposti di difesa e luoghi di organizzazione e discussione. La deliberata aggressione di questi spazi è un chiaro tentativo di intimidire e indebolire la presenta capillare del movimento No TAV in Val Susa.
Nonostante la rabbia e l’indignazione per un attacco vile, il movimento No TAV ha immediatamente reagito e oggi, giovedì 6 gennaio, oltre 120 notav erano presenti a San Didero per continuare i lavori di bonifica e organizzare la ricostruzione della parte incendiata. Dopo la polentata alcuni manifestanti hanno attraversato la statale 25 per fare una breve ma rumorosa battitura.