Mimmo Lucano condannato a 13 anni e 2 mesi, quasi il doppio della richiesta dei pm. L’ex sindaco di Riace: “Neanche un mafioso”
Nel 2018 era stato al centro di un’inchiesta della procura di Locri che ha ipotizzato l’esistenza di un sistema criminale dentro quello che era stato ribattezzato il “paese dell’accoglienza”. La reazione dell’ex sindaco: “Sono amareggiato. Non me l’aspettavo. Oggi finisce tutto”
la presa di posizione di ‘proletari comunisti’
È salita immediata la rabbia e l’indignazione per la sentenza contro Mimmo Lucano considerato colpevole, in primo grado, di associazione a delinquere per favoreggiamento di immigrazione clandestina e peculato con l’aggiunta che dovrà restituire 500 mila euro ricevuti dall’Ue e dal governo e che dovrà rimanere fuori dai pubblici uffici per 5 anni.
Questa assurda sentenza è stata letta dal presidente del collegio giudicante del tribunale di Locri, Fulvio Accurso, dopo ben 75 ore di camera di consiglio. 75 ore per una sentenza apertamente razzista che non ha tenuto affatto conto di ciò che già avevano deciso il Riesame e la Cassazione e si è accanita non solo su Mimmo Lucano, condannato alla pena di anni 13 e 2 mesi di reclusione, ma anche su sua moglie, 4 anni e 10 mesi, e su coloro che lo hanno aiutato nei progetti portati avanti per aiutare i migranti nel suo paesino. E sarebbe questo aiuto ai migranti “l’associazione a delinquere” alla base della condanna!
Alla base della condanna, in realtà, c’è la paura della borghesia! Paura della solidarietà verso i migranti: “Già da mercoledì sera il quartiere intorno al palazzo di giustizia era off limits. Blindata la zona rossa, e all’interno dell’aula erano ammessi solo gli operatori del diritto. Per i media era stata adibita una stanza apposita.” (Il manifesto)
Paura assorbita con humus fascista dai giudici che “giudicano” sempre di più tenendo in considerazione gli interessi e i piani politici della borghesia e hanno addirittura aumentato di 6 anni la pena richiesta dalla pubblica accusa… per questo possiamo parlare di azione di rappresaglia, perché la verità è che questa condanna vorrebbe essere da monito per tutti coloro che, prendendo l’azione di Mimmo Lucano come esempio da imitare, osano aiutare umanitariamente e concretamente i migranti!
Non c’è, certo, bisogno di aspettare le “motivazioni della sentenza”, per capire che si tratta di un altro attacco pesantissimo ai migranti, che non hanno “difesa” quando muoiono se vengono via mare, muoiono quando sono trattenuti illegalmente nelle illegali galere detti centri di accoglienza, muoiono nei campi/dormitorio per la raccolta delle olive, dei pomodori…; perché non ci sono motivazioni che tengano, le uniche hanno appunto il sapore schifoso del razzismo annidato tra i corridoi dei palazzi di giustizia che su questo tema continuano a condannare chiunque si batta per aiutare i migranti in qualsiasi modo.
E proliferano sempre più questi giudici che usano due pesi e due misure… quanto fa a pugni questa sentenza con quella di Catania che dichiara il “non luogo a procedere” per Salvini, quello sì un reato vero e conclamato: sequestro di persona, ecc. ecc.?
E non è un grande regalo, questa sentenza che lascia ampio spazio a Salvini lo sciacallo, vera spazzatura umana che merita più di chiunque altro la galera che si trova a proprio agio tra ladri e spacciatori… che non avrà creduto alle proprie orecchie, proprio alla vigilia delle elezioni in Calabria? E provare ancor meglio a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dalla melma in cui è sprofondato?
La rabbia e l’indignazione devono farsi atti concreti contro il razzismo e il moderno fascismo che avanza in questo Paese!