Covid, nel carcere di Taranto più contagiati dell’intera Puglia. Proteste al carcere di Lecce per la mancaza di acqua e luce

E’ esploso un focolaio di covid anche nel carcere di Taranto, uno dei più sovraffollati della penisola. Circa una settimana fa il SAPPE rappresentò la preoccupante situazione nel carcere, che aveva registrato almeno 36 detenuti positivi. In quell’occasione il SAPPE denunciò le responsabilità sia dell’ASL di Taranto che dell’amministrazione penitenziaria che nonostante la pandemia, continuava a riempire il penitenziario di detenuti che arrivavano da ogni dove.
«Chiedemmo – si legge nella nota diffusa da Federico Pilagatti, a nome della Segreteria Nazionale Puglia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Puglia (Sappe) – anche l’intervento della magistratura per verificare eventuali comportamenti irresponsabili, poiché è inaccettabile che per situazioni che creano grande pericolo ed allarme sociale non paghi mai nessuno. Purtroppo da allora nessun serio provvedimento è stato adottato, nonostante i positivi al covid nella giornata di giovedi 24 siano arrivati a quota 54, (con circa 300 detenuti in quarantena) e con una previsione di ulteriore innalzamento.

Il SAPPE ritiene che allo stato per evitare situazioni di grande allarme nonchè riportare il tutto in un clima meno pericoloso, bisogna inviare a Taranto almeno 50 poliziotti da reperire con un interpello istantaneo da tutte le carceri della Nazione, nonché sfollare il carcere di Taranto di almeno 200, 250 detenuti che non hanno nulla a che vedere il focolaio, e trasferirli in penitenziari limitrofi della Calabria, Campania ecc.ecc. che non sono certo affollate come il penitenziario del capoluogo Jonico che, conta circa 670 detenuti con 300 posti.
Se ciò non dovesse avvenire con la massima urgenza, non ci saranno scusanti per nessuno, e non ci fermeremo fino a quando i responsabili pagheranno, poiché troppi sono stati gli errori e le disattenzioni commesse che, hanno portato il carcere di Taranto sull’orlo del precipizio».

Situazione critica anche al carcere di Lecce, dove i detenuti, rimasti senza acqua e senza luce, hanno protestato nella notte