12 DICEMBRE MANIFESTAZIONE
Sono passati oltre cinquant’anni dal periodo delle stragi di Stato e dalla strategia della tensione, eppure per mano dello Stato si continua a morire.
Nelle carceri, sui luoghi di lavoro, alle frontiere, lo Stato continua a essere il responsabile di veri e propri massacri.
A Marzo 2020, mentre tutti e tutte eravamo chiusi in casa “per il nostro bene”, 14 detenuti sono morti durante le proteste nelle carceri di tutta Italia.
La scusa ufficiale è che la causa di quelle morti fosse legata alle overdose di farmaci sottratti alle infermerie degli istituti circondariali.
Ma la realtà è ben diversa: lo Stato si è fatto mandante di 14 omicidi, un monito per stroncare ogni futuro proposito di rivolta.
I contagi in carcere, nei mesi successivi alle proteste, hanno continuato ad aumentare, così come le morti.
Ogni giorno il carcere uccide.
Ora che fuori si torna a parlare di lockdown, dentro crescono nuovamente le cifre dei contagi tra i detenuti e le detenute, senza che nessuna misura seria venga presa, né per la tutela e la cura di chi è recluso, né per svuotare le carceri sovraffollate.
È chiaro che a chi governa non interessa la salute delle persone incarcerate.
I detenuti e le detenute non producono, e quindi non servono a questo sistema: per lo Stato possono pure morire.
È quindi evidente che il carcere non ha quella funzione “rieducativa” a cui ci si appella continuamente, ma di discarica sociale dove rinchiudere e punire chi non si adegua al sistema di sfruttamento in cui viviamo.
Per chi vive nei quartieri popolari della nostra città le opzioni sono tre: continuare a subire la miseria, essere ammazzato – spesso per mano della polizia, finire in carcere.
E non solo: eliminando i colloqui, trascurando la salute e i bisogni di chi è richiuso, il carcere di fatto punisce le persone nei familiari, amici e solidali che ruotano attorno alle e ai prigionieri.
Per non dimenticare la strage di Marzo, perché si smetta di morire di carcere
Alziamo la voce lottiamo insieme dentro e fuori le mura solidali e complici con chi si ribella
Napoli, piazza carità, ore 11:00