Il musicista Ibrahim Gökçek della band Grup Yorum all’età di 39 anni è morto in un ospedale di Istanbul per le conseguenze di uno sciopero della fame. Il bassista aveva rifiutato l’assunzione di cibo per 323 giorni per protestare contro la repressione statale nei confronti del suo gruppo. Gökçek chiedeva la liberazione dei componenti della sua band in carcere con l’accusa di appartenenza al Partito/Fronte Rivoluzionario di Liberazione del Popolo DHKP – tra cui anche sua moglie Sultan Gökçek da quattro anni in carcerazione preventiva – nonché la rimozione del divieto di esibizione del suo gruppo in vigore da cinque anni, la fine dei processi arbitrari e l’annullamento delle liste di ricercati sulle quali si trovano altri componenti della band. Martedì Gökçek aveva dichiarato concluso il suo sciopero della fame dopo che Grup Yorum aveva dichiarato che l’obiettivo dell’azione era stato raggiunto e deputati e artisti avevano promesso di essere granate per le sue richieste. Già all’inizio di aprile la sua collega della band Helin Bölek era morta in sciopero della fame.
Giovedì sera in un baleno si è diffusa la notizia della morte di Ibrahim Gökçek. Molte nelle prime ore della sera si sono recate nella casa di riunione e preghiera alevita (Cemevi) nel quartiere Gazi dopo aver appreso la notizia che salma sarebbe stata trasportata lì. Tra i presenti, oltre alla famiglia di Gökçek, anche i parenti di Helin Bölek Mustafa Koçak, un prigioniero politico che con uno sciopero della fame aveva chiesto un processo giusto e che è morto alla fine di aprile in un carcere nei pressi di Izmir. Anche artist* come la cantante Pinar Aydinlar e il deputato HDP Musa Piroğlu sono arrivati per prendere commiato da Gökçek.
Dopo un minuto di silenzio, la folla ha intonato la popolare canzone del Grup Yorum „Uğurlama” – turco per „commiato”. Il testo del pezzo, come altre canzoni della band, è stato scritto dal poeta Ibrahim Karaca e parla della situazione degli attivisti di sinistra in Turchia, per i quali la persecuzione e la prigionia fanno parte della quotidianità politica. Uğurlama quindi racconta in modo molto poetico la storia di una coppia di amanti che è costretta a separarsi perché uno dei due deve sparire per motivi politici. Il ritornello recita: „Quando la solitudine irrompe in questa città, un uccello muore durante il suo sonno, tu che parti e te ne vuoi andare, le strade scure sono cieche, sorde e mute. Ehi tu, che ti metti in cammino avvolto nell’amore, sappi, che queste strade passano per le montagne. Se cadi prima di raggiungere il tuo amore, al tuo amore resta l’eco della tua voce.”