La polizia del fascio-imperialista Trump uccide ancora, scontri tra forze dell’ordine e manifestanti. Una breve cronaca della giornata e un’analisi, anche storica, di Silvia Baraldini, in collegamento sabato scorso con la Panetteria occupata

Nella città della Pennsylvania sono ripresi gli scontri tra i manifestanti di Black Lives Matter e le forze dell’ordine dopo che due agenti hanno sparato a Walter Wallace Jr., 27 anni, nel pomeriggio di lunedì 26 ottobre

Nel pomeriggio di lunedì 26 ottobre, la polizia di Philadelphia (in Pennsylvania) ha colpito a morte con delle armi da fuoco Walter Wallace Jr., un uomo afroamericano di 27 anni che secondo gli agenti stava avanzando verso di loro armato di coltello. La sparatoria è avvenuta intorno alle ore 16 locali, quando la polizia ha risposto a una segnalazione di un uomo in circolazione per strada con un’arma da taglio.

Un video successivamente messo in circolazione sui social network, mostra l’uomo in questione – poi identificato come Wallace Jr. – mentre cerca di avvicinarsi alle forze dell’ordine e viene colpito da circa una dozzina di spari. “Fratello, l’hanno appena ucciso davanti a me”, si sente esclamare un uomo nella registrazione fatta col cellulare. Non dovete usare così tanti colpi. Il padre dell’uomo ucciso Walter Wallace Sr. ha riferito al quotidiano Philadelphia Inquirer che suo figlio stava lottando con problemi di salute mentale ed era in cura. “Perché non hanno usato un taser?” si è chiesto Wallace Sr. “Sua madre stava cercando di disinnescare la situazione”, dicendo alla polizia che Wallace Jr. era suo figlio. La sparatoria, infatti, è avvenuta nei pressi dell’abitazione della famiglia Wallace.

Nel giro di poche ore dalla sparatoria, centinaia di persone si sono radunate al Malcolm X Park inneggiando al movimento Black Lives Matter e hanno marciato verso la stazione di polizia, fra la 55° Strada e Pine Street, scandendo lo slogan: “Dite il suo nome: Walter Wallace”. Quindi, i manifestanti si sono scontrati violentemente con gli agenti in scudi antisommossa schierati davanti alla centrale di polizia. Gli agenti hanno fatto un ampio uso di manganelli: una giovane testimone ha raccontato all’Inquirer che le forze dell’ordine “hanno iniziato a respingere con forza la folla e picchiare chiunque non volesse indietreggiare“.